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Carota: storia, proprietà benefiche, ricetta e orto

Tutto quello che c’è da sapere sull’ortaggio ricche di sostanze che fanno bene alla nostra salute

La carota e la sua storia

Il nome scientifico è Daucus carota, è una pianta erbacea originaria dell’attuale Afghanistan. La nostra carota, è facilmente confondibile con la Pastinaca sativa chiamata anche carota bianca. Si tratta invece di una specie diversa, molto amara, che era utilizzata per la creazione di medicinali in epoca romana. Infatti i romani non utilizzavano carote nella loro cucina. A Ostia Antica, nella Taverna, è possibile ammirare un affresco in cui è raffigurata la pastinaca. Gli antichi egizi, romani e greci utilizzavano questa radice come cicatrizzante.

In origine, la carota, non era di colore arancione come la conosciamo oggi, ma era di un color viola scuro. In Europa arriva intorno al 1100 grazie agli arabi che la impiantarono in Spagna. In seguito Caterina de’ Medici, nel 1200 le portò in Italia e le introdusse nella cucina signorile. In Francia, Paesi Bassi e Germania arriva nel 1300 e in Inghilterra nel 1400. Nel 1500, la carota viola era molto diffusa, ma verso il 1600 ci fu un grande declino di questo ortaggio, sostituito dalla carota arancione, che inizia a dominare il mercato occidentale.

La più grande testimonianza di questo cambiamento, la vediamo attraverso i quadri dei pittori spagnoli e fiamminghi del 1500. Essi erano soliti raffigurare scene di mercato, ad esempio nei dipinti di Peter Aertsen e Nicolaes Maes appaiono carote viola e gialle. Nel 1600, nei dipinti dei pittori olandesi, iniziano a comparire le prime carote arancioni, probabilmente derivanti da una mutazione spontanea. Secondo la leggenda, questa mutazione dal colore viola a quello arancione, è dovuta dal fatto che in quel periodo (1600 più o meno), in Olanda, regnavano gli Orange. Per questo, la terra ha voluto omaggiare la famiglia reale con questi ortaggi.

Esiste un’altra leggenda riguardante il fiore di carota, secondo la quale se raccolto in una notte di luna piena, favorisca il concepimento di un bambino e forse è per questo che le donne inglesi del XVI secolo, utilizzavano i fiori di carota per adornarsi i capelli.

Proprietà benefiche

Le carote sono dei veri toccasana per la salute di tutti noi. Esse contengono caroteni, sostanze utilizzate dall’organismo per produrre vitamina A, perfetta per la vista. La cottura, non influisce sui caroteni perché immuni al calore e per questo si possono mangiare sia crude che cotte.

Le carote sono consigliate nell’alimentazione infantile perché aiutano ad assorbire i liquidi nell’intestino. Sono ricche di pigmenti antiossidanti che agiscono sul sistema cardiovascolare. Le carote sono anche fonte di flavonoidi e vitamine.

In 100 grammi di carote troviamo:

  • - Acqua 79,7 g;
  • - Carboidrati 18,3 g;
  • - Zuccheri 18,3 g;
  • - Proteine 2,6 g;
  • - Grassi 0,5 g;
  • - Fibra totale 3,1 g;
  • - Vitamina C 2 mg.

Coltivazione della carota

Oggi il personal trainer dell’orto vi spiegherà i segreti della coltivazione della carota.

Il clima perfetto per la coltivazione delle carote è non troppo caldo pur adattandosi a tutte le condizioni. Il terreno deve essere soffice e sciolto, con sgrondo d’acqua. Non ama i terreni sassosi o compatti perché le radici non riuscirebbero a svilupparsi. Per avere un terreno buono si può mescolare al proprio terreno, un po’ di sabbia (procedimento attuato almeno due mesi prima della semina). Prima della semina, che avviene tra marzo e giugno, si deve effettuare una vangatura profonda 40 cm di profondità, aggiungendo composto o concime organico.

Ci sono varietà precoci che possono essere seminate a febbraio, o tardive seminate ad ottobre. Si può facilitare e accelerare la germinazione aggiungendo ai semi un po’ di sabbia oppure immergendo il seme in acqua tiepida o in camomilla. Il seme delle carote germina tra i 12 e i 20 gradi, in modo lento. La raccolta avviene in genere dopo due mesi. Se procediamo con l’acquisto di piantine già cresciute, dobbiamo trapiantarle ad una distanza l’una dall’altra di 10 cm almeno. Una buona innaffiatura senza ristagni garantirà un eccellente raccolto.