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Alla riscoperta del valore del cibo

In questi giorni di emergenza capiamo la fortuna di poter mettere sulle nostre tavole alimenti buoni, di qualità e provenienti da una filiera controllata e garantita

Oggi come non mai riscopriamo il valore del cibo, capiamo la fortuna di poter mettere sulle nostre tavole alimenti, ancor di più se di qualità e provenienti da una filiera controllata e garantita.

In questi giorni di “lock down” comprendiamo come non mai la vulnerabilità dei nostri sistemi economici spesso predati dalla finanza che spesso è “aleatoria”, non concreta e a volte addirittura speculativa. E allora quel pezzo di pane, la pasta proveniente dal nostro grano, la carne da allevamenti attenti al benessere degli animali e all’impatto sull’ambiente, l’ortofrutta saporita, espressione delle più belle campagne italiane, sono il baluardo che ci restituisce concretezza, lavoro con la sua fatica e il suo frutto.

In questa crisi tutto questo diventa valore reale, CIBO, che diviene nella forma più intima parte di noi. Il suo valore, dicevamo, è incommensurabile! Non solo alimento, ma vicinanza, prossimità, agricoltori che vogliono AMARE i cittadini e farsi AMARE a loro volta. Il significato della nostra esistenza è nella condivisione. Lo scopriamo sempre di più oggi che siamo costretti alla distanza. Ma quel cibo diventa fattore di vicinanza.

Lo deve divenire anche per tutti quei 2,7 milioni di persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per il cibo con la distribuzione di pacchi alimentari o nelle mense: 113mila senza fissa dimora, oltre 225mila anziani sopra i 65 anni, e 455mila bambini di età inferiore ai 15 anni che ricevono aiuti alimentari. Oggi più che mai dunque nutriamoci di quel cibo, condividiamolo attraverso la spesa sospesa con i meno fortunati, non sprechiamolo in acquisti dissennati e facciamoci avvolgere da un sentimento di gratitudine. Ne usciremo e forse saremo anche più consapevoli del valore delle cose.

Grazie!!!!