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Il melone: da una famiglia antichissima, la dolcezza tipica dell’estate

Considerato come il simbolo della fecondità, è un frutto molto apprezzato da grandi e piccini per la sua dote rinfrescante e per il sapore dolce

Oggi il vostro personal trainer dell’orto, vi racconta la storia del melone.

Il melone (Cucumis melo), è una pianta rampicante della famiglia delle “Cucurbitaceae”. Fanno parte di questa stesso gruppo, anche i cocomeri, le zucche, i cetrioli e le zucchine. Il più antico fossile di questa grande famiglia, risale al Paleocene, si tratta di una zucca ritrovata nel Montana (USA).

Abbiamo ipotesi diverse sul luogo di origine del melone, c’è chi dice che sia originario dell’Africa settentrionale, e chi sostiene che sia un frutto proveniente dall’Asia medio-orientale. In ogni caso, grazie agli scritti di Plinio il Vecchio nel suo “Naturalis Historia” (I sec. D. C.), si pensa che furono gli Egizi a esportare il melone in Europa, verso la prima età imperiale. Non è sicura come teoria, perché recentemente gli archeologi hanno scoperto in Sardegna dei semi di melone riconducibili all’età del Bronzo.

Durante l’Impero Romano, il melone era tanto apprezzato che l’Imperatore Diocleziano emise un editto che tassava gli esemplari del frutto che superavano il peso di 200 g.

Il melone era considerato come simbolo di fecondità per i numerosi semi all’interno. Infatti, secondo una leggenda cinese, in un grande melone giallo, portato dalla corrente di un ruscello nacque una bambina, che fece felici una coppia di anziani che non poteva avere figli. La parola melone, era anche utilizzata per definire una persona sciocca (mellone).

Il medico e botanico romano Castore Durante (1529-1590) suggeriva alle persone con problemi all’apparato digerente di non abusare del melone. Incoraggiava il consumo invece a tutti gli altri, elogiando le sue proprietà rinfrescanti, diuretiche e lassative.

Facciamo un salto avanti nel tempo e arriviamo nel 1800, dove lo scrittore e drammaturgo francese Alexandre Dumas scrisse “per rendere il melone digeribile, bisogna mangiarlo con pepe e sale, e berci sopra un mezzo bicchiere di Madera, o meglio di Marsala”. Egli era un amante del melone tanto che alla biblioteca della cittadina di Cavaillon, propose uno scambio. Le sue opere, circa 400 volumi, in cambio di una fornitura di 12 meloni all’anno.

Ecco come si coltiva.

Il melone è un frutto molto apprezzato da grandi e piccoli per la sua dote rinfrescante e per il sapore dolce. Quello che non tutti sanno, è che il melone, come il cocomero, in botanica è considerato un ortaggio insieme alla zucca e al cetriolo, i suoi due parenti più stretti.

Il melone necessita per la coltivazione di un clima caldo, che superi i 24 gradi. Con l’abbassamento delle temperature e l’arrivo del freddo, la pianta potrebbe smettere di crescere.

Richiede un terreno ricco di sostanze nutritive e una terra umida. Inoltre per avere il tipico sapore dolce, necessita di potassio. Per questo è necessario arricchire il terreno di compost o cenere.

La semina può avviene prima nei vasetti intorno a marzo e aprile e trapiantata a fine aprile, con l’arrivo delle belle giornate. Si può seminare anche direttamente nel campo piantando 3-4 semi in una buca.

I meloni dovranno essere irrigati poco durante il periodo iniziale di crescita, quando invece le foglie cresceranno l’acqua dovrà essere più abbondante evitando i ristagni. Quando i meloni cambiano colore dal verde al giallo o al grigio, si dovrà ridurre il quantitativo di acqua per rendere i frutti più dolci.

La raccolta avviene dopo 120/160 giorni dalla semina. Quando è maturo, il melone, si stacca facilmente dalla pianta.

Il melone può essere attaccato da alcune specie di parassiti, come per esempio il verticillium, un fungo che prima infetta la pianta con la tracheomicosi (colpisce i vasi di distribuzione della linfa), poi la uccide.

Un altro parassita molto comune sono gli afidi, chiamati anche pidocchi dei vegetali, che si possono combattere con delle protezioni di tessuto non tessuto sulle piante giovani. Protezioni che vanno rimosse allo sbocciare dei fiori.

Esistono alcune varietà del melone, come: il cantalupo, il reticolato, il melone d’inverno, il melone amaro, usato principalmente come pianta medicinale e le barattiere.

Ora scopri i valori nutrizionali e come si può usare in cucina.

Il melone, oltre ad essere buono, dolce e rinfrescante, ha diverse proprietà utili per il nostro corpo. Ha potere lassativo, essendo principalmente composto al 90% da acqua. Tra le vitamine e i minerali più importanti, contiene potassio, fosforo, calcio, Vitamina C e Vitamina B3. La presenza di fosforo e calcio protegge le ossa e il betacarotene favorisce la vista e aiuta la protezione dal sole. Questo prodotto è inoltre ricco di fibre e ipocalorico.

Per la ricetta di oggi proviamo a preparare la “caprese con melone”.

Ingredienti:

  • - 1 melone;
  • - 200 g di mozzarelle ciliegine;
  • - 300 g di pomodori ciliegino;
  • - 100 g di prosciutto crudo dolce;
  • - sale
  • - pepe
  • - olio extravergine
  • - menta

Procedimento:
Si divida a metà il melone e lo si pulisca dai semi. Con un scavino fate delle palline di melone. Scolate le mozzarelle, lavate i pomodori e tagliate il prosciutto.

In un piatto mettete le palline di melone, le mozzarelle, i pomodori e il prosciutto tagliato. Condite il tutto con dell’olio, il pepe, la menta e un pizzico di sale.